Trasquera

La chiesa di Trasquera con il campanile

Il paese, a 1096 metri, è posto sulle pendici del Teggiolo in posizione panoramica: eccezinale la vista sul gruppo dei Weissmies e sulla catena dell’Andolla. La chiesa parrocchiale, dedicata ai SS Gervaso e Protaso, si trova prima di giungere all’abitato. Isolata e a sbalzo sulla rupe che incombe su Varzo. Certamente è anteriore al 1300 in quanto già ricordata negli Statuti della Valle Diveria. Sul piazzale, di fronte all’ingresso, sorge un obelisco di granito sormontato da una croce, con capitello toscano, che ricorda la pestilenza del XVII secolo. Attorno alla chiesa, su due piani diversi, si trova il piccolo cimitero.
Salendo lungo la strada che attraversa il paese, poco dopo aver oltrepassato l’abitato, si incrocia una deviazione sulla destra, che conduce alla bellissima pineta della Fraccia e della Sotta. La strada principale prosegue verso Bugliaga, per raggiungere la quale si attraversa il ponte del Diavolo. Questa notevole opera che richiese soluzioni tecniche complesse venne inaugurata nel 1880. Ha una campata di circa 30 metri e si eleva per circa 100 metri dall’alveo del sottostante torrente. L’impalcatura di sostegno venne realizzata con con tronchi di 110 larici sul cui colmo vennero appoggiate lastre di granito. Al termine dei lavori l’impalcatura venne distrutta incendiandola. Poco più a valle si intravede un altro ponte di costruzione più antica denominato ponte del Diavolino.
Il comune di Trasquera fino al 1963 era raggiungibile solo per via mulattiera , salendo lungo la cosiddetta “veia d’Brocc”.

Questa mulattiera è una vera opera d’arte: selciata, con canaletta a monte per lo scolo delle acque, bordata di ripari per evitare le frane e con numerosi tornanti che sfruttano la pendenza più favorevole a ridurre, per quanto possibile, la fatica. Può considerarsi un ottimo esempio della tipica viabilità minore di montagna, caratterizzata da giusti rapporti di equilibrio con la natura. Qua e là, lungo il percorso si incontrano cappellette o fontanelle, punti di incontro o di sosta, per alleviare la fatica e meditare.

Il sentiero dei Brocc
Il Seehorn

Sovrasta Trasquera il possente pilastro angolare del Teggiolo, che divide la val Divedro dalla Valle Cairasca. La cima e gran parte del lato nord è costituita da rocce calcaree che poggiano sulla sottostante massa di gneiss. Dalla vetta il panorama è eccellente, soprattutto sul vicino Leone e sulle cime del Veglia. Il toponimo ha origine probabilmente dalla voce dialettale “tecc” o “tegia”, quest’ultimo indicante una cotruzione in sasso a due piani, che ben si adatta alla morfologia di questa cima, costituita appunto da due distinti tipi di roccia e il cui cappello superiore ha l’aspetto di un tetto. Il suffisso “olo” è chiaramente in funzione diminutiva.

Il nostro territorio

La valle Divedro si apre a nord di Domodossola, sulla destra idrografica della Toce, dove questa riceve le acque del torrente Diveria. La valle divide idealmente le Alpi Pennine dalle Lepontine e geograficamente termina al Passo del Sempione. Il confine politico si colloca invece a circa 16 Km dall’inizio della valle, pertanto gran parte del bacino della Diveria è in territorio elvetico.

Varzo

Principale centro della val Divedro, Varzo sorge sul versante sinistro della valle. Con le sue 53 caratterstiche frazioni e i circa 2200 abitanti che lo popolano, è fra i comuni più estesi dell’Ossola. Situato lungo la via del Sempione, il paese è ed è stato un’importante tappa e punto di ristoro per i numerosi viandanti e mercanti che transitavano per il valico del Sempione.

San Domenico

Frazione alpina del Comune di Varzo, San Domenico è situato a 1420 m di altitudine su un altopiano adagiato tra le pendici montuose che delimitano la Valle Cairasca. È una delle ultime località dell’intero arco alpino dove è ancora possibile vivere la montagna nella sua essenza.

Alpe Veglia

Magnifica conca di origine glaciale, costituisce la testata terminale della Valle Cairasca. È circondata da un’ininterrotta catena di montagne sulla quale corre il confine italo-svizzero e culmina infine con l’imponente cima del Monte Leone.
I valichi che incidono la cresta spartiacque non sono del tutto agevoli e l’unica facile via d’accesso è il versante sud-est.

Sempione

Il Passo si apre a quota 2006 metri e divide le Alpi Pennine da quelle Lepontine. A sud-ovest si trova il poderoso massiccio del Fletschorn, che per pochissimi metri non è annoverato tra i “quattromila” delle Alpi; a est la catena del Leone, la cui vetta non è visibile dal Passo.

Solcio

Solcio è un grosso alpeggio che si trova ai piedi di un vallone incassato e solitario. Il toponimo descrive il luogo: dal latino “sulcus” e dal dialetto “solch” col significato di solco, una profonda ruga nella montagna che si perde in alto nelle pietraie del Cistella, una delle montagne più belle dell’Ossola, celebrata da poeti e scrittori.